- Il Duomo di Vasto, dedicata a San Giuseppe, risalente al XIII secolo come chiesa di Sant'Agostino con il monastero, ma ampiamente rifatta nel XVII-XIX secolo, con l'interno in stile neogotico. Divenne collegiata nel 1808 con decreto di Giuseppe Bonaparte, al suo nome fu intitolata a San Giuseppe sposo di Maria, e poi cattedrale solo nel 1808-1853, poiché prima le due collegiate di Vasto, erano quelle di San Pietro e Santa Maria Maggiore, e ci fu una riorganizzazione amministrativa. Di originale si conserva la facciata trecentesca, il campanile è barocco, l'interno a navata unica è stato rifatto nei primi anni del Novecento.
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Il palazzo è stato costruito da Giacomo Caldora, come attesta il primo documento che parla di questo palazzo: è un documento del 1427 che stabilisce un risarcimento dello stesso Giacomo Caldora a dei frati, per poi essere in seguito proprietà dei d'Avalos, che non lo utilizzarono mai come residenza.
Durante l'invasione turca fu messo a ferro e fuoco da Piyale Pascià a causa dell'assenza dei proprietari.
Il Palazzo consta di cortile e giardino, di cui il giardino è stato recentemente restaurato, e due livelli con tratti neoclassici sulle finestre. Poco o nulla rimane del suo aspetto originario, così come dell'antico teatro al suo interno.[20]
Attualmente è sede museale archeologica, del costume e della pinacoteca. La sezione archeologica ospita statue femminili, teste di Afrodite, Eros, Zeus e Sileno, oltre una serie di statuine bronzee, tutte raffiguranti la figura di Eracle. La Pinacoteca contiene un settore dedicato alla pittura contemporanea ed in particolare a quella dell'800, in cui si possono ammirare opere di Filippo Palizzi, Valerio Laccetti, Francesco Paolo Michetti, tutti artisti abruzzesi e Giulio Aristide Sartorio.[21]
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